Opera di Jack Sal


Santa Maria della Maternità

di Jack Sal

La cappella di S.M. della Maternità a Montà (Padova) è concepita come un’opera artistica globale che crea un contesto visivo e spirituale in questo luogo di preghiera. L’architettura/struttura della cappella è articolata mediante colori e segni. È attraverso la scelta dei materiali e la loro applicazione che il concetto dell’opera può essere capito più chiaramente.

1. La Cappella

Struttura indipendente che sorge separata dalla villa stessa, la cappella esiste come entità discreta eppure autonoma, un fatto che sottolinea una delle sue principali qualità: non essendo connessa a qualsiasi altro edificio, essa si presenta come un insieme a se stante. Le superfici esterne, con le loro colonne trompe l’oeil e le finestre, annunciano i principali elementi architettonici dell’interno. La pianta del pavimento è anch’essa definita inizialmente dalla forma esterna della cappella. In questo modo, attraverso la sua struttura a se stante in uno spazio aperto e l’articolazione parallela della sua forma interna ed esterna, la cappella afferma la propria esistenza nel mondo esterno, delicatamente suggerendo al tempo stesso l’esistenza di uno spazio/vita interiore all’interno del quale, mediante la preghiera e il rito religioso, è raggiunto un altro mondo, quello dello spirito. Una terza, ed altrettanto importante qualità inerente alla cappella è la scala delle sue proporzioni. In ragione del suo isolamento (e della sua integrità strutturale) la cappella cela all’osservatore la sua effettiva grandezza. Inoltre, il suo essere dotata di falsi dettagli di stile classico e di entrate multiple contribuisce ad una peculiare tensione che esiste fra le vere dimensioni della cappella ed il suo costituire un insieme a se stante. Più importante di tutto, forse, sono le proporzioni vere e proprie della cappella, che completano la sua strutturale e simbolica metafora della totalità.

2. Misure e Significati

Le misure della cappella rivelano una significativa serie di rapporti che forniscono un’utile guida alla formulazione e comprensione dell'elaborazione artistica dei muri e della volta che fu proposta. A parte lo spazio addizionale necessario a contenere l’altare ed il confessionale, la pianta del pavimento della cappella rivela una configurazione d’insieme quasi quadrata-ottagonale non facilmente percepibile dall’osservatore. Questa simmetria proporzionale e “nascosta” esiste anche nell’altezza interna dell’edificio. Un’altra interessante ripetizione del rapporto quasi quadrato sono le dimensioni dei muri principali, misurati nella loro altezza dal pavimento alla cornice interna e nella loro larghezza dalla metà delle colonne. Le mura si dividono in due gruppi: quattro che misurano 409 cm. in larghezza ciascuna e quattro di 150 cm in larghezza cadauna. L’ottagono simmetrico che esse creano è solo una di una serie di sezioni proporzionate che riflettono la sfaccettata unità interna della cappella. La lunghezza dell’altare assunta insieme a quella dei due archi a se stanti che sorgono ai lati, è uguale a quella delle pareti principali e contribuisce a creare una tenda parallela alle mura principali della cappella. Lo spazio dietro l’altare funge da sfondo sul quale le figure in marmo e i dettagli dell’altare si stagliano e si articolano in uno spazio tridimensionale. Visto dal piede dell’altare, il marmo più alto e centrale, tocca la linea visiva del cornicione.

3. Muri/Opere murarie

I muri interni della cappella formano una serie di quattro pannelli quasi quadrati e quattro con un rapporto lunghezza/altezza di 2:1.5. I muri sono connessi e divisi in pannelli da pseudo-pilastri quadri. In ognuno dei muri principali esisteva un tempo una porta che, in virtù della sua allocazione centrale all’interno del muro, si allineava con la simmetria della cappella. I pannelli/opere murarie consistono di una tinta contenuta ed orizzontale fatta di buon fresco a pigmentazione rossa. La superficie delle colonne è dipinta con lo stesso pigmento rosso in una sospensione di resina acrilica trasparente. La tintura rossa copre anche la cornice superiore, rinforzando la sua funzione architettonica come limite divisorio. La tintura è stata applicata verticalmente sui muri dietro all’altare, producendo un effetto tipo tenda. I pannelli/muri tinti sono articolati con dei segni neri fatti a fresco/ secco. I muri principali Nord Est e Sud-Ovest hanno dei segni disegnati in linee gestuali con direzioni alterne. I segni/gesti iniziano vicino alla cima dei pannelli puntando in direzione della porta principale della cappella e finiscono, più vicino al pavimento, puntando in direzione dell’altare. I due muri/pannelli più stretti che fiancheggiano l’altare (Est e Sud) contengono segni che puntano verso l’altare. Sull’altra coppia di muri/pannelli più stretti (Nord ed Est) sul retro della cappella, i segni sono allineati in colonne alternanti. Il muro/pannello che circonda la porta d’entrata (Nord-Ovest) contiene dei segni ai lati della porta che puntano verso destra e sinistra, facendo scorrere l’occhio attorno alla cappella e creando un “arco” attorno alla porta. I muri dietro all’altare sono stati lasciati privi di segni così che la tintura rossa possa isolare visualmente i “segni” che costituiscono i dettagli dell’altare (statue, rilievi, ecc.) ed i gesti rituali della messa.

4. Soffitto/volta

Il soffitto è trattato in modo da riflettere la sua composizione e divisione architettonica in due sezioni principali. La prima sezione è composta da archi che si estendono su di un piano piatto e parallelo ai muri, e contenente ognuno una finestra semi-circolare. Queste sezioni ad arco si protraggono fino a formare delle volte triangolari che si estendono verso il centro, a partire dai muri principali (NO, NE, SE, SO). La seconda sezione forma una croce o “X” che divide la cupola, connettendo la cima della cornice interna al di sopra dei quattro muri più stretti e secondari (N, E, S, O). Questa croce o “X” è coperta con un ricco e solido pigmento ultramarino (blu), mentre gli “archi” e le volte triangolari sono ricoperte di una tinta ultramarina di tono più leggero. Il luminoso e riflettente soffitto a volte blu echeggia il gioco di luce proveniente dalle quattro finestre e galleggia, come sospeso a mo’ di volta celeste, al di sopra dei muri rossi e segnati.

5. La Lettura degli Elementi

Senza andare ad arenarsi in una lettura troppo didattica delle opere murarie e della cappella, è possibile suggerire alcuni dei significati delle scelte che sono state compiute. I colori usati presentano una serie di possibili riferimenti/significati:
Blu / Paradiso / Cielo / Volta
Il Regno di Dio
Rosso /Terra / Suolo / Sangue
Il Regno dell’Uomo
Segno / Gesto / Notazione / Evidenza
Il Regno della Condotta/Azione
DIVINO – NATURA – UOMO
Tale chiave può condurre ad un’interpretazione più ampia: una trilogia.
Le azioni dell’Uomo (i segni) sulla Terra (rosso) avvengono sotto gli occhi di Dio (blu). I segni talvolta gesticolano verso la porta (l’esterno) e talvolta verso l’altare (l’interno). Sempre, come l’Uomo, essi ricavano la loro orientazione dal suolo e dai suoi piani paralleli sulla Terra. È attraverso la preghiera e la comprensione (la cappella come Casa di Dio) che l’Uomo può tendere verso il Paradiso.
Il progetto per la Cappella – il processo della sua realizzazione e la sua forma finale – è stato concepito come un’esperienza di profondo incontro religioso. L’opera d’arte servirà da guida ad una parallela esperienza, dove le azioni degli uomini sono dirette sulla Terra, volte al raggiungimento di una paradisiaca visione.

Roma, 1986 

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